Il settore del vino è di notevole importanza per la produzione rurale europea, con il 45% delle zone vitate, il 65% della produzione, il 57% del consumo e il 70% delle esportazioni in termini globali. Francia, Grecia, Italia e Spagna rappresentano più del 50% sia della produzione, che del commercio mondiale totale. Anche se l'UE è stata tradizionalmente un importante produttore di vino in tutto il mondo, recentemente sta vivendo un continuo declino e un notevole cambiamento qualitativo della domanda dagli anni ottanta. Questa quota di mercato è stata guadagnata dai paesi che recentemente sono entrati nel settore vitivinicolo, come gli Stati Uniti, Cile, Nuova Zelanda, Australia e Canada, che sono considerati i paesi del nuovo mondo. Rispetto a questi paesi, il settore vitivinicolo europeo appare estremamente frammentato, in gran parte dominato da piccoli produttori, particolarmente vulnerabili alle variazioni annuali di produzione e qualità del prodotto finale. I costi per adeguarsi alle prossime normative sulla concentrazione di ammine biogene e produzione di vino biologico, avrà anche un impatto significativo sui di essi. Gli Stati membri sono particolarmente allarmati per la domanda di vino del nuovo mondo e la riforma dell'organizzazione comunitaria del mercato, adottata dall'UE nel 2008, ha indicato come obiettivi l’aumento di competitività dei produttori di vino europei, il miglioramento della reputazione dei vini europei ed il riguadagno del mercato sia nell'UE che all'esterno. Per realizzare questo obiettivo il settore richiederà l’implementazione di nuova tecnologia, conformazione ai problemi normativi proposti ed imminenti, efficiente controllo dei processi, adattamento dei propri prodotti alle esigenze dei consumatori e il lancio di nuovi prodotti.
Un aspetto importante di marketing, anche se piuttosto sottovalutato in passato, è rappresentato dal fatto che i consumatori si aspettano che il vino proveniente da una particolare regione possegga qualità uniche e caratteristiche che lo differenziano da altri vini della stessa varietà provenienti da altre regioni. Sebbene i vini di alta qualità possono essere prodotti ovunque, secondo il concetto di terroir la composizione del vino prodotto in una specifica regione sarà influenzato dall'ambiente locale. Questo include, tra gli altri, il contributo del microbiota indigeno nel definire l'unica qualità del vino. Questo aspetto rappresenta un 'valore aggiunto' di produzione per vini locali ed è la ragione principale perché molti produttori di vino sostengono la forte ricerca nello sviluppo e miglioramento delle fermentazioni tramite l'uso di microrganismi indigeni. Questa tendenza per i cosiddetti vini 'wild' è prevista in aumento nel prossimo futuro, considerando un cambiamento significativo nella preferenza del consumatore. Inoltre, le regole su certi tipi di vini biologici sono tenute a includere vincoli per l'utilizzo unicamente di batteri e lieviti indigeni nella fermentazione alcolica e malolattica (FML), rispettivamente. Infatti, diverse norme nazionali e private già impongono l'uso di lieviti indigeni invece di lievito industriale.